Viaggiaora.it

Destinazioni, guide, consigli e idee di viaggio

Almeno una volta nella vita bisognerebbe visitare il Colosseo, ovvero l’Anfiteatro più grande che sia mai stato realizzato.

Questo straordinario monumento non solo è il simbolo di Roma e dell’Italia intera, ma è anche uno dei complessi architettonici più famosi al mondo. Basti pensare che nel 2007 è stato annoverato nella lista delle Nuove sette meraviglie del mondo e che, quotidianamente, accoglie turisti provenienti da ogni angolo del globo!

La storia del Colosseo

Denominato inizialmente Anfiteatro Flavio, il Colosseo risale, appunto, all’epoca Flavia; alto 48 metri e mezzo (anche se in origine toccava i 52 metri), forma una ellisse con un perimetro di 527 metri e si estende su una superficie di 24.000 metri quadrati. Conta circa 80 ingressi ed era in grado di accogliere più di cinquantamila spettatori.

Non tutti sanno che la denominazione Colosseo è stata usata solo a partire dal Medio Evo. Due sono le ipotesi relative alla scelta del nuovo nome:

  • la prima fa riferimento alla vicinanza con la colossale statua acrolitica di Nerone che era presente nelle vicinanze
  • la seconda chiama in causa semplicemente l’aggettivo in lingua latina “colosseum”, che significava “colossale” (e tale doveva sembrare all’epoca quella struttura, in mezzo a tutte le altre abitazioni).

A che cosa serviva il Colosseo

Ai tempi dell’antica Roma, il Colosseo veniva utilizzato per diverse manifestazioni pubbliche, come per esempio gli spettacoli di caccia e quelli gladiatori, ma anche le battaglie navali, i drammi fondati sulla mitologia classica e le rievocazioni di celebri battaglie. Non è vero, invece, che questo fosse anche un luogo deputato al martirio di cristiani.

Dopo il VI secolo, il Colosseo smise di essere utilizzato; poi in epoche successive fu destinato ad altri usi, per esempio come cava di materiale.

Attualmente è un monumento archeologico che può essere visitato dai turisti: oltre 7 milioni di persone all’anno hanno la fortuna di vederlo da vicino!

Perché fu costruito il Colosseo

Nerone, durante il sui regno, gettò Roma in un clima di terrore. Allo scopo di risollevare il morale del proprio popolo, nel 70 d.C. l’imperatore Vespasiano, che successe a Nerone, volle che fosse costruito il Colosseo: un enorme anfiteatro deputato a ospitare le performance dei gladiatori.

La sede scelta si trovava tra il Celio, il colle Oppio e la Velia, al posto di un lago artificiale che Nerone aveva fatto costruire per la propria Domus Aurea. Vespasiano decise di bonificare il lago, quasi per cancellare la politica e il ricordo di Nerone, che aveva utilizzato il suolo pubblico per scopi privati. Morì nel 79 d.C., quando erano stati completati i primi due piani; il terzo e il quarto vennero aggiunti con Tito, il quale nell’anno 80 inaugurò la struttura con 100 giorni di giochi.

I sotterranei dell’anfiteatro furono realizzati invece da Domiziano, secondo figlio di Vespasiano. Da quel momento non si poterono più svolgere le rappresentazioni di battaglie navali, cioè le naumachie. L’acqua veniva fatta scorrere in tubi e pozzi che si trovavano sotto le tribune, e ci volevano più o meno sette ore per riempire interamente il catino dell’arena.

Il Colosseo in epoca imperiale

Negli anni successivi gli imperatori che si susseguirono realizzarono dei nuovi lavori, come i restauri effettuati con Antonino Pio. Tra il 217 e il 222 il Colosseo venne chiuso a causa del crollo delle strutture superiori causato da un incendio dovuto con tutta probabilità a un fulmine.

La riapertura avvenne nel 222, ma poi un altro incendio provocato da un altro fulmine rese necessari nuovi interventi nel 250.

Dal V secolo dopo Cristo, l’Anfiteatro Flavio fu dedicato alle venationes, che durarono fino ai tempi di Teodorico.

Il Colosseo diventa un castello

Con il trascorrere dei secoli le sorti del Colosseo furono a dir poco curiose. Nel VI secolo la struttura fu impiegata come castello, e poco dopo al suo interno fu fondata una cappella, attualmente conosciuta con il nome di Chiesa di Santa Maria della Pietà al Colosseo.

Due grandi eventi sismici danneggiarono la struttura: il primo avvenne intorno all’847, mentre il secondo si verificò nel 1349. Nel frattempo il Colosseo fu usato addirittura come fonte di materiale edilizio, per poi diventare sede di abitazioni.

Nel 1744 fu papa Benedetto XIV a promulgare un editto con il quale impose la conclusione delle spoliazioni; per sua volontà furono realizzate le 14 edicole della Via Crucis. Lo stesso pontefice dichiarò il Colosseo, nel 1749, chiesa consacrata ai martiri cristiani e a Cristo.

Il Colosseo e gli altri monumenti

Curiosamente, se non fosse esistito il Colosseo numerosi edifici storici non avrebbero potuto essere costruiti.

Per esempio Palazzo Barberini e perfino la Basilica di San Pietro vennero edificati anche con il marmo proveniente da alcune parti interne e dalla facciata dell’Anfiteatro Flavio. Secondo gli esperti, è probabile che circa i due terzi della costruzione originale siano andati perduti o, meglio, reimpiegati per altre costruzioni.